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LEOLICO COPRE IL 14% DEI CONSUMI FINALI LORDI IN EUROPA

LItalia resta fanalino di coda con poco più di 450 MW installati, lANEV chiede un intervento efficace della politica

 

21.2.2019  L’energia eolica ha fornito il 14% di energia sui consumi totali in Europa nel 2018 secondo le statistiche di WindEurope, raggiungendo una potenza installata di 11.3 GW, di cui 8.6 onshore e 2.65 GW offshore.

L’eolico è in crescita in termini di copertura dei consumi rispetto al 2017, anno in cui era giunta al 12% in Europa. I Paesi che hanno fatto da traino sono la Danimarca che ha fornito la quota più alta di energia elettrica da fonte eolica lo scorso anno, con il 41%, seguita dall’Irlanda (28%), dal Portogallo (24%) e dalla Germania (21%). L’Europa ha oggi 189 GW di potenza eolica installata, di cui 171 GW onshore e 18 GW offshore.

In questo scenario dove si posiziona l’Italia? Nel 2018 secondo le stime dell’ANEV sono stati installati poco più di 450 MW, una quota irrisoria rispetto al potenziale eolico italiano.

WindEurope mostra il 2018 è stato l’anno record per i finanziamenti verso nuova potenza eolica. 17 GW di nuovi progetti in Final Investement Decision (FID), il 45% in più rispetto al 2017, ma solo il 20% in più di investimenti economici, ciò vuol dire che i costi scendono e si può ottenere sempre maggiore rendimento da investimenti più contenuti.

L’Italia con il suo potenziale di oltre 17 GW al 2030 stenta oggi a raggiungere i 10 GW installati, gli operatori sono in attesa ormai da oltre un anno e mezzo delle aste per poter realizzare nuovi impianti e potenziare quelli esistenti e molte aziende chiudono con evidenti danni sulloccupazione.  Il Piano Energia e Clima, cui l’Italia ha volontariamente aderito proponendo un target del 30% di energia (numero poco ambizioso) da FER sui consumi finali lordi al 2030, impone al Governo di adottare misure efficaci.

Il tempo a disposizione è orami poco e l’ANEV si aspetta un intervento efficace da parte della politica affinché l’Italia, Paese che avrebbe molto da offrire nel settore eolico e che esporta tecnologia eolica nel Mondo, possa avere il ruolo che merita nelle classifiche europee, senza essere surclassata da Paesi in grado di sfruttare al meglio potenziali anche più bassi dei nostri.

Scarica il report WindEurpe

WindEnergyEurope2018

STUDIO DEL GSE:

“FONTI RINNOVABILI IN ITALIA E IN EUROPA VERSO GLI OBIETTIVI AL 2020”

Marzo 2018 – Online un nuovo studio del GSE che analizza la performance dell’Italia verso gli obiettivi al 2020 sulle fonti rinnovabili di energia (FER), con approfondimenti a livello regionale e confronti con gli altri Paesi dell’Europa a 28.

Dallo studio – Fonti rinnovabili in Italia e in Europa: verso gli obiettivi al 2020″ – l’Italia risulta terza per consumi di energia da fonti rinnovabili, con 21,1 Mtep su 195 Mtep complessivamente consumati nell’Europa a 28. In termini percentuali, l’Italia rappresenta circa l’11% dei consumi da fonti rinnovabili dell’Europa. Le diverse elaborazioni GSE, basate sulle statistiche ufficiali nazionali ed europee aggiornate al 2016, evidenziano con dati inediti il positivo percorso sinora seguito dall’Italia verso gli obiettivi al 2020, attualmente superati, nonché l’ottimo posizionamento del Paese rispetto a molti partner europei in termini di impieghi di FER sia per generazione elettrica, sia per produzione di calore, sia infine nel settore dei trasporti.

 

Commissione europea – Comunicato stampa

Tabella di marcia per l’energia 2050 – Possiamo sviluppare un settore energetico sicuro, competitivo e a basse emissioni di carbonio

 

Bruxelles, 15 dicembre 2011 – Per raggiungere l’obiettivo di ridurre dell’80% le emissioni entro il 2050 la produzione energetica in Europa dovrà essere praticamente a zero emissioni di carbonio. Come ottenere questo risultato senza mettere a repentaglio le forniture energetiche e la competitività del settore è la domanda alla quale risponde la tabella di marcia per l’energia 2050, presentata oggi dalla Commissione. Partendo dall’analisi di svariati scenari, questo documento illustra le conseguenze di un sistema energetico a zero emissioni di carbonio e il quadro strategico necessario per realizzarlo. Con questo strumento gli Stati membri dovrebbero essere in grado di fare le scelte appropriate per quanto riguarda il settore dell’energia e creare presupposti economici stabili per favorire gli investimenti privati, soprattutto fino al 2030.

Günther Oettinger, commissario responsabile per la politica energetica ha dichiarato: Solo con un nuovo modello energetico potremo rendere il nostro sistema sicuro, competitivo e sostenibile sul lungo termine. Ora disponiamo finalmente di un quadro normativo europeo per attuare le misure strategiche necessarie che indirizzino gli investimenti nella giusta direzione“.

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